Con le 10 modifiche approvate dalla Cabina di Regia sul Pnrr e sottoposte alla Commissione europea si apre ufficialmente il processo formale di revisione della quarta rata. Fitto: “Non immaginiamo un definanziamento”; Schlein: “Meloni spieghi perchè non si è visto un euro della terza rata e si rischia di far slittare anche la quarta”
di Carlo Longo
Le modifiche che hanno ricevuto l’approvazione della Cabina di regia sul Pnrr sono state condivise con la Commissione europea. Lo fa sapere Palazzo Chigi, sottolineando che è da oggi che può considerarsi iniziato il processo formale di revisione della quarta rata.
“Le modifiche approvate oggi alla quarta rata ci consentono “di mantenere fede al percorso stabilito”, e “ci consentirà di chiedere la quarta rata nei prossimi giorni”, ha commentato il ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, evidenziando che “questo percorso” di revisione dei target “porterà alla richiesta dell’intera quarta rata, non immaginando un definanziamento”: lo ha detto il ministro degli Affari europei.
Le 10 modifiche
In primo luogo cambiano le procedure di affidamento degli asili nido, rallentate anche dagli aumenti dei costi delle materie prime, in sostanza “è stata spostata la tappa intermedia dell’aggiudicazione delle gare”, ha spiegato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. A fine giugno erano state aggiudicate gare per il 91,4% delle risorse. Il documento approvato dal governo spiega che per raggiungere l’obiettivo finale il governo emanerà un nuovo bando di selezione.
Viene, poi, modificato il progetto riguardante gli Studios di Cinecittà. Anzitutto cambia il nome del soggetto attuatore da Istituto Luce Studios a Cinecittà spa ma soprattutto si rivede l’investimento sulla tecnologia satellitare e lo si vuole adeguare al mercato per evitare “sovrapposizioni con gli investimenti privati dell’Internet of Things, basato su piccoli satelliti”.
L’incubatore del Sud Italia sparisce dal Pnrr nel progetto Osservatore della Terra ma viene ricondotto al fondo complementare. Ancora, viene modificata la disciplina che prevedeva il rinnovo del parco del trasporto regionale in quanto si evidenzia la necessità di “chiarire la composizione di treni e carrozze da acquistare”. Anche le previsioni relative alla sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria sono state riviste riformulando la descrizione dell’investimento considerato che le gare non sono andate a buon fine.
La nona rivede le soglie per gli avvisi dei progetti di interventi contro la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo settore. Infine, al decimo punto c’è la modifica della descrizione del traguardo dell’investimento Creazione di imprese femminili, da “erogazione” del sostegno finanziario a “concessione”, con in più l’eliminazione del riferimento a specifici strumenti finanziari per il supporto alle imprese femminili.
Il parere di Schlein
“La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del PNRR e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro”, ha commentato la segretaria del Pd, Elly Schlein, appresa la notizia delle modifiche alla terza tranche del Pnrr.