Il presidente della Repubblica nell’anniversario della Strage di via D’Amelio ha voluto ricordare Paolo Borsellino e l’indimenticato esempio che, insieme a Falcone, ha dato nella lotta alla mafia
di Corinna Pindaro
In occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto rendere omaggio a Paolo Borsellino “magistrato di straordinario valore e coraggio e gli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche”.
Il Capo dello Stato ha voluto ricordare che “quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile. Il nome di Paolo Borsellino, al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie” aggiunge il Capo dello Stato.
La strage di via D’Amelio è occasione per Mattarella per sottolineare l’indimenticato esempio dato dai due giudici. “Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta . Il loro esempio ci invita a vincere l’indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura”, ha scritto il presidente della Repubblica.
“In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà” ha concluso il capo dello Stato.
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